Fonti di Docciola
-
Via di Docciola
-
Lat.43.402723931207014 – Long. 10.86308667045673
-
Medievale
-
Visitabile
-
Sempre
Le fonti di Docciola: un capolavoro medievale e fonte d’ispirazione poetica
Le Fonti di Docciola, situate ai piedi del centro storico di Volterra, rappresentano un notevole esempio di architettura idraulica medievale. Costruite nella prima metà del XIII secolo, queste fonti erano essenziali per l’approvvigionamento idrico della città e fungevano da luogo di ritrovo per le attività quotidiane degli abitanti.
Indice dei contenuti
Struttura architettonica
Il complesso delle fonti di docciola è caratterizzato da due imponenti archi a ogiva in pietra, che sorreggono la copertura del lavatoio. L’acqua sgorga da due bocche: una sulla destra, che alimenta anche un abbeveratoio, e una al centro del muro addossato alla collina. Sulla facciata sono presenti tre croci in rilievo, simboli di devozione e protezione.

La scalinata di accesso
Le fonti sono collegate al centro cittadino tramite una suggestiva scalinata di 251 gradini, conosciuta come Via di Docciola. Costruita nel 1933, questa scalinata offre un percorso panoramico, fiancheggiato da filari di cipressi, che conduce i visitatori direttamente al cuore del complesso monumentale.
D’Annunzio e le fonti di Docciola
Le Fonti di Docciola hanno ispirato anche il celebre poeta Gabriele D’Annunzio, che le menziona nel suo romanzo “Forse che sì forse che no”. Una lapide sul posto riporta i suoi versi:
“Chi sciacqua le lenzuola
alla Docciola, convien che l’acqua attinga
alla Mandringa.”
Questi versi fanno riferimento all’usanza delle lavandaie di Volterra di recarsi alle fonti per lavare i panni, utilizzando l’acqua pura proveniente dalla sorgente della Mandringa. D’Annunzio, affascinato dalla maestosità e dalla storia di questo luogo, ha immortalato nelle sue opere l’atmosfera unica delle Fonti di Docciola.
Un luogo di storia e tradizione
Oltre al loro valore architettonico e poetico, le Fonti di Docciola erano un centro nevralgico per la comunità medievale. Qui si attingeva l’acqua necessaria per la vita quotidiana e si svolgevano attività artigianali, come la lavorazione dell’alabastro, materiale per cui Volterra è rinomata. La presenza delle fonti al di fuori delle mura cittadine sottolinea l’importanza strategica di questo luogo nel garantire l’approvvigionamento idrico anche in tempi di assedio.
Visitare le Fonti di Docciola
Per raggiungere le fonti, si consiglia di percorrere la scalinata di Via di Docciola, godendo del panorama e dell’atmosfera suggestiva offerta dai cipressi secolari. Una volta giunti al complesso, i visitatori possono ammirare l’ingegnosità dell’architettura medievale e immergersi nella tranquillità di un luogo che ha attraversato i secoli, mantenendo intatto il suo fascino.
Le Fonti di Docciola rappresentano una tappa imperdibile per chi desidera scoprire il connubio tra storia, arte e letteratura che caratterizza la città di Volterra.